Quando si pensa agli Stati Uniti d’America le immagini che vengono subito in mente sono quelle delle grandi metropoli oppure quelle del loro esatto opposto, le sterminate praterie popolate da mandrie che pascolano liberamente, guidate da cowboy a cavallo.
La carne è senza dubbio uno dei cibi più amati dal popolo americano, basti pensare che il consumo annuo pro capite di carne è di 115 kg, come se ciascuno consumasse 50 polli o mezza mucca ogni 12 mesi.
Logico che il territorio americano sia popolato da una quantità infinita di steakhouse, che sfornano giornalmente i diversi tagli di carne bovina che rappresentano un terzo del consumo globale di carne: dalla Porterhouse alle Ribs, dalla T-Bone al Tenderloin.
Tra le diverse catene presenti sul territorio, una di quelle storiche è senza dubbio Ruth’s Chris Steakhouse, nata nel 1965 e che oggi conta oltre 100 locali per un fatturato prossimo ai 500 milioni di dollari, un’impresa creata e sviluppata con passione da Ruth Ann Udstad Fertel, una donna nata nel 1927 a New Orleans, in Lousiana, da una famiglia povera di origine alsaziana, il padre venditore di assicurazioni e la madre una maestra d’asilo.
Laureata con lode all’età di 19 anni, nel 1948 sposò Rodney Fertel e si stabilì a Baton Rouge, condividendo con il marito l’amore per i cavalli, che trasmise anche ai due figli, Jerry e Randy; il matrimonio finì con un divorzio nel 1958.
Nel 1965 Ruth Fertel, rendendosi conto che aveva bisogno di guadagnare più soldi per mandare i suoi figli al college, notò un annuncio che proponeva in vendita un ristorante che era stato aperto il 5 febbraio 1927, giorno della sua nascita: convinta che fosse un segno del destino, nonostante non avesse alcuna conoscenza dell’attività di ristorazione e ignorando il consiglio del suo avvocato e dei suoi amici, ipotecò la sua casa per acquistare il ristorante, anche se l’attività era precedentemente fallita ben sei volte.
Il primo giorno di apertura, il 24 maggio 1965, vendette 35 bistecche a 5 dollari l’una e così iniziò una gloriosa avventura che la vide aprire nel 1977 il primo locale in franchising.
Nei due decenni successivi l’insegna “Ruth’s Chris Steakhouse” apparve in decine di nuovi locali negli Stati Uniti e all’estero e Ruth Fertel finì per essere definita “The First Lady of American Restaurants” o anche “The Empress of Steak”.
Ammalatasi nel 1999, decise di vendere la catena alla Madison Dearborn Partners di Chicago, Illinois e nel 2002, all’età di 75 anni, morì per l’aggravarsi di un tumore ai polmoni.
Ancora oggi, la passione e la determinazione di Ruth Fertel sono di esempio alle giovani imprenditrici che cercano di trovare il proprio spazio nel moderno mercato della ristorazione in tutto il mondo.
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