Quattro passi nella “magica” Torino
La tradizione presenta Torino come una città carica di misteri, legata alla magia ed all’occulto. La sua storia, effettivamente, affascina i curiosi per via delle sue leggende, spesso comparse quando divenne capitale (si dice ad opera dei Savoia che avrebbero in questo modo tentato di valorizzarne le origini). Cominciando dalla storia della sua fondazione, che la vorrebbe legata agli antichi Egizi (sarebbe stato Fetonte, principe figlio di Iside, a porre i primi insediamenti della città), sino al nome, derivato dal fatto che, sempre secondo la leggenda, vi fosse il culto di un dio-toro. Dal 18° secolo sono presenti a Torino reperti egizi, prima piccola raccolta del patrimonio che poi costituirà il Museo Egizio, secondo al mondo per importanza dopo il Museo del Cairo. Degli aspetti magici di Torino ci sarebbe moltissimo da dire ma distinguere fra realtà e leggenda è alquanto impervio! E allora con l’atteggiamento cauto del narratore, a metà tra la curiosità e la ragione, la voglia di conoscere e insieme una certa paura di ciò che non si può spiegare, ci limiteremo ad accennare alcune fra le più diffuse e “accreditate” notizie in merito. Da sempre Torino è considerata, secondo la più seguita scuola di esoterismo, una città “di frontiera”: l’unica cioè a far parte sia del triangolo della magia bianca (Torino-LionePraga) che di quello della magia nera, della demonologia e del satanismo (Torino-Londra-San Francisco). Secondo gli esperti di occultismo la città di Torino è sospesa tra le Forze del Bene e quelle del Male: il suo cuore bianco è dietro Piazza Castello (la fontana dei Tritoni), la porta dell’Infinito in Piazza Solferino (la fontana Angelica), il suo cuore nero in piazza Statuto: leggenda vuole che proprio qui si trovi nascosta la porta dell’Inferno. Piazza Statuto, con al centro il monumento ai caduti per il traforo del Frejus e un piccolo obelisco dedicato a G. B. Beccaria (autore nel 1774 dell’opera geodeta “Gradus Taurinensis”) con alla sommità l’astrolabio, sarebbe punto di massima negatività dovuto anche al fatto che qui anticamente era la Val Occisorum, cioè il luogo delle esecuzioni. Scrisse De Chirico nel 1939: “Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia, ma del mondo”. Anche l’allora Cardinale Ratzinger ebbe a dire di Torino: “la luce risplende là dove il buio è fitto”. Ma in antitesi a certi sentori inquietanti suscitati in diversi illustri visitatori della città, Torino è anche il luogo in cui è custodita la Santa Sindone famosa in ogni parte del mondo: gli anglosassoni chiamano la misteriosa figura sul telo “The Turin’s Man” e in tutte le lingue il sacro telo è indissolubilmente legato al nome della città: Le Suaire de Turin, la Sàbana de Turìn, das Turiner Bettuch. Torino ospita insieme alla sacra Sindone anche molti miti riguardanti il sacro Graal, il calice dove, secondo la leggenda, Gesù nell’ultima cena bevve e fece bere gli apostoli e dove successivamente Giuseppe d’Arimatea ne raccolse all’interno il sangue di Cristo.
TORINO SOTTO E SOPRA
In questa città zeppa di cunicoli sotterranei, di ingressi celati nei luoghi più ambigui magari proprio sotto i nostri piedi il bene e il male s’incontrano e scontrano ogni giorno e in ogni momento e questa realtà diversa ed inquietante si trova esattamente sotto di noi. La parte sotterranea corrisponde al centro della città dove appunto sono situate le Grotte Alchemiche tra Palazzo Madama e Piazza Castello. Alle Grotte si poteva accedere dalla Cripta di SS Annunziata e dai sotterranei di Palazzo Madama, luoghi di intenso potere, meta di numerosi e importanti alchimisti compresi quelli di casa Savoia. Ma anche meta di personaggi noti come Nostradamus (astrologo, scrittore e farmacista francese), Paracelso (alchimista, astrologo e medico svizzero), Cagliostro (alchimista, esoterista e avventuriero italiano) e il Conte di Saint German (astrologo, scrittore e farmacista francese.) ma anche del grande mago Apolonnio di Tyana esperto conoscitore dell’arte occulta dei talismani che nascose un potentissimo talismano (la pietra filosofale) in una delle Grotte. Sembra che la pietra filosofale fosse molto ambita e molto ricercata in quanto dotata di tre proprietà straordinarie: 1) fornire un elisir di lunga vita in grado di conferire l’immortalità; 2) far acquisire a conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male; 3) la possibilità infine di trasmutare in oro i metalli vili (proprietà che attirò maggiormente l’interesse popolare). Secondo alcuni studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte Alchemiche esisterebbero ancora oggi, e i suoi ingressi e passaggi esistenti anche ben nascosti ne consentirebbero ancora oggi l’accesso.