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Percorsi di gusto della Valsugana

Il Trentino è caratterizzato da una serie di vallate che si dipartono dalla direttrice principale nord-sud, ognuna delle quali ha vita, tradizioni e cultura, speso molto indipendenti dalle valli vicine. La geografia della Valsugana è dominata dallo scorrere del fiume Brenta, che nasce dai laghi di Levico e di Caldonazzo, e prosegue in direzione est, per poi sfociare nel mare Adriatico. Un ruolo estremamente importante per la vallata è anche il corso del torrente Fersina, che passando per Pergine Valsugana si getta poi nel fiume Adige nella città di Trento. La catena del Lagorai separa la Valsugana dalla Valle di Fiemme, mentre a sud è la catena Cima XII-Ortigara, a creare la separazione dalla Provincia di Vicenza, caratterizzando il percorso ovest-est della valle.

LA PACE DI LEVICO TERME

Nelle vicinanze del Lago di Caldonazzo, sorge il più piccolo specchio lacustre di Levico. Sulle sue sponde sorge la cittadina di Levico Terme, una delle rare ville d’eau termali ottocentesche conservata intatta nel suo disegno originale: giardini, viali colorati di fiori, palazzo delle terme ed alberghi in stile. Potete visitare il parco, creato agli inizi del ’900, ricco di numerose specie botaniche, sia locali che esotiche e anche un antico sarcofago romano. Levico Terme è il luogo ideale per una piccola vacanza sana e tranquilla: la posizione a 500 metri sul livello del mare offre un’aria fina e profumata, il lago su cui si affaccia è sufficientemente esteso per garantire una relativa mitigazione del clima, specie nella zona più vicina ad esso e i suoi circa 7.000 abitanti suddivisi in sei caratteristici rioni, ne fanno un centro sereno e del tutto gradevole in cui passeggiare all’infinito. Un altro gradevole centro termale dell’area, è Vetriolo Terme, che si trova a circa 1500 metri d’altitudine, immerso nel verde. Qui potete approfittare delle strutture termali o avventurarvi in itinerari per trekking e mountain bike verso la catena montuosa del Lagorai e la suggestiva Valle dei Mocheni.

GLI ANTICHI MESTIERI DI FREGOLOTI

Fregoloti è il nome di una torta d’antica tradizione trentina che nonostante l’aspetto un po’ butterato, è deliziosa. Per farla ci vogliono pochi ingredienti genuini e tanta pazienza. Fregoloti però è anche una frazione di Montagnaga. Da anni questo paese, adagiato al margine meridionale dell’Altopiano di Pinè, ospita i pellegrini diretti al santuario della Madonna del Caravaggio, eretto nella prima metà del Settecento a seguito delle numerose apparizioni della Vergine alla contadinella Domenica Targa. Montagnaga è conosciuta anche per un curioso effetto ottico: al margine del paese, lungo la strada per Baselga di Pinè, la rotabile sembra in discesa, ma in realtà è in salita, uno scherzo visivo causato dall’incrocio di due strade delle quali una ha una forte pendenza che varia proprio in prossimità dell’incrocio e che inganna pertanto l’occhio, che vede così in modo distorto la via contigua. Certo vedere auto in folle che sembrano risalire la strada è comunque una curiosità che colpisce molti ignari turisti. La vera chicca del piccolo comune di Montagnaga che conta poco più di 600 abitanti, è comunque una splendida festa dedicata agli antichi mestieri. Per una notte, nella frazione Fregoloti tornano a sentirsi i colpi del fabbro e del maniscalco, i canti delle lavandaie e le voci di chi gioca alla morra all’osteria. L’aria profuma di salsicce appena tolte dalla graticola, di canederli e di smacafam, una sorta di tortino fatto di farina saracena, lucaniche, pancetta affumicata e lardo trentino. La manifestazione coinvolge tutti gli abitanti del paese che con sincero entusiasmo riscoprono attività oggi quasi completamente abbandonate, anche se tipiche della cultura montana locale. Nei vicoletti, nelle cantine, nelle stalle, alcuni artigiani fabbricano gerle, cesti e altri oggetti d’uso quotidiano, mentre altri mostrano come si preparano i crauti in salamoia, i cotechini e la carne salmistrata.

UN SALTO DALLA STREGA A FOLGARIA

Folgaria è la più famosa delle tre località che compongono lo Skitour dei Forti, insieme a Lavarone e Fiorentini. L’area era posta sul confine tra l’impero austro-ungarico e lo stato italiano nella prima guerra mondiale, oggi è possibile vedere i resti delle fortificazioni e delle strutture difensive della grande guerra. Il comprensorio di Folgaria – Monte Fiorentini (collegato da skibus) può contare su 52 km di piste di varie difficoltà servite da molti impianti. La località è famosa anche per le sue piste per lo sci di fondo che agli amanti delle ciaspole offrono percorsi al Passo Coe ed uscite diurne e notturne guidate dalle guide alpine. Tra le attività extra sci Folgaria propone anche le discese con lo slittino sulle slittinovie di Costa e Fondo Piccolo, lo snow tubing, il pattinaggio nel Palaghiaccio, piscina coperta e fitness al Palasport, 3 baby park. Tra le manifestazioni di questo paese ricordiamo la Brava Pat, una storia che trova il suo fulcro nella rievocazione della leggenda della Brava Part, la strega che trovò domicilio in un piccolo antro, nella gola del Rio Cavallo a sud di Carpeneda. Si dice che la strega avesse un caratteraccio e un canto tra l’urlato e il gracidato, di cui si serviva per allontanare gli incauti che si avventuravano lungo il greto del torrente. La leggenda è un frammento della secolare tradizione tedesco-cimbra locale e il personaggio della Brava Part incuteva un certo timore da diventare monito per i bambini troppo temerari. In ricordo di questa leggenda, tra il reale e il fantastico, la manifestazione che si svolge ogni anno ad Agosto, propone una serie di appuntamenti che ricordano tempi passati, insieme ad una sfilata di gruppi folcloristici e carri.

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