Non sarà facile scordarsi di questo 2020, un anno controverso che sta mettendo alla prova l’equilibrio mentale e fisico di tutti e che a prescindere dalla priorità sanitaria, ha mischiato pesantemente anche le carte del business, costringendo tutti coloro che gestiscono un’attività imprenditoriale, a cimentarsi con variabili imprevedibili e sfide del tutto sconosciute in passato. In questo impegnativo momento, il mondo della comunicazione digitale ha assunto un ruolo primario, offrendo numerosi strumenti in grado di affiancare e rafforzare le attività che si svolgono nell’ambito del mondo fisico. Questa transizione ha portato alla ribalta termini già diffusi nel mondo digitale, che sono finiti però sotto i riflettori proprio per questa particolare congiuntura sociale; ne abbiamo scelti 4 e li abbiamo messi sotto alla lente di ingrandimento, per fornirvi uno stimolo che, ci auguriamo, possa mettervi ancor più in sintonia con le nuove tecniche di comunicazione.
TAG
Con il termine “tag” si intende un’etichetta, un identificatore, che permette un tipo di classificazione che riunisce informazioni che possono trovarsi inizialmente in contesti apparentemente del tutto scollegati gli uni dagli altri, all’interno dell’infinità della rete virtuale. La funzionalità del tag nasce dal fatto che all’interno del mondo web esiste la possibilità di associare a un elemento – sia esso una mappa, un’immagine o anche un post – un marcatore che descrive l’oggetto, rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave, l’elemento che influenza in modo assoluto il funzionamento dei motori di ricerca. Non tutti sanno che questo tipo di identificatore può essere apposto anche su oggetti fisici ed esseri viventi, dalle piante ali animali, fino alle persone: ne sono un esempio il codice fiscale, il numero della patente o anche un microchip RFID sottocutaneo o un braccialetto elettronico per detenuti. Nel mondo web, sapersi destreggiare nell’uso dei tag consente l’elaborazione di precise strategie di marketing di sicuro successo.
HASHTAG
Si tratta di una insinuante evoluzione del concetto di “tag”e si manifesta attraverso il simbolo cancelletto anteposto a una parola chiave, senza spazio: inserito all’interno dei propri messaggi sulle diverse piattaforme social, ha lo scopo di facilitare agli utenti il reperimento di messaggi su un tema o contenuto specifico.
Si tratta quindi di una sorta di aggregatore sociale, che consente agli utenti di trovare più facilmente un contenuto specifico: un hashtag che si manifesta come #chef aggrega pertanto commenti, foto, video che hanno come protagonisti gli chef e le loro attività.
Comparso per la prima su Twitter per merito di un utente avvocato, oggi l’hashtag spopola nei messaggi di moltissimi frequentatori dei social media; ma attenzione: al terzo hashtag nello stesso messaggio, le interazioni calano del 30% e al sesto già del 50%, inoltre l’hashtag spesso rappresenta una “porta di uscita”, che distrae e conduce l’utente lontano dalla vostra comunicazione.
Quindi #nonesageriamo.
QR CODE
Il codice QR, abbreviazione di Quick Response Code, è costituito da un codice a barre bidimensionale, composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata, il cui nome si ispira al fatto che il codice fu inizialmente sviluppato, dalla compagnia giapponese Denso Wave, per permettere una rapida decodifica del suo contenuto.
Anche se la sua nascita risale al 1994, deve la sua diffusione presso il grande pubblico, all’utilizzo che ne è stato fatto in chiave di comunicazione negli ultimi dieci anni.
Partito dal Giappone, il viaggio del QR Code si orientò ben presto verso gli Stati Uniti, ma fu con lo sviluppo del mercato degli smartphone all’inizio decade del 2010 che il codice ottenne una popolarità pressoché universale. Quando è consigliato fare uso di un QR Code? Ad esempio, per consentire di scaricare una mappa in modo agevole, per comunicare un approfondimento su un menu o un’offerta speciale su un volantino, ma anche su un biglietto da visita, per indirizzare più velocemente le persone verso la propria pagina web.
ENGAGEMENT
È uno dei termini più ricercati tra i virtuosi del marketing digitale: in parole semplici possiamo affermare che si sviluppa un engagement nel momento in cui qualcuno dirige la sua attenzione verso qualcosa e nel linguaggio virtuale si sostiene che un engagement è raggiunto quando si riesce ad ottenere un buon livello di condivisione.
La parola “engagement”, che potremmo tradurre letteralmente con il termine “coinvolgimento”, rappresenta il reale obiettivo di ogni attività virtuale, perché bisogna ricordarsi sempre che, nel mondo dei social network,
non importa quanti fan si hanno, ma quanto si riesce a creare legami veri, uno status che migliora la fedeltà, aumenta il passaparola e afferma l’autorevolezza del marchio sostenuto nel singolo post o nella pagina.
L’obiettivo finale è quello di creare con i propri clienti un legame vero e solido, alimentato da una reciproca stima, in grado di mantenersi e svilupparsi nel tempo, per sostenere un successo duraturo della propria attività.
Non dimenticate però che, ancor prima di cimentarsi con il proprio smartphone, l’engagement va ricercato soprattutto nel mondo reale, con un rapporto fatto di sorrisi e giuste parole, di atteggiamenti e sentimenti, in sintesi, di relazioni autentiche.