Negli ultimi anni, una forte peculiarità del mercato agroalimentare italiano é rappresentata dalla rivalutazione dei prodotti tipici, in particolare di quelli di nicchia, solitamente ottenuti con metodi artigianali ed utilizzando materie prime estremamente localizzate. A tutt’oggi, uno dei prodotti tradizionali che presenta numerose prospettive di sviluppo economico per la Regione Calabria è costituito dalla Liquirizia, la quale, per le sue proprietà é stata definita dall’autorevole Enciclopedia Britannica come la migliore qualità presente al mondo. Le sue peculiarità derivano infatti dal suo forte legame con il territorio di origine ed il microclima, i quali insieme contribuiscono ad elevare il contenuto della glycyrrhina, il glicoside dalla cui presenza nasce il gusto dolciastro tipico della liquirizia “made in Calabria”. La pianta della liquirizia di Calabria, il cui nome scientifico è “Glycyrrhiza glabra”, è conosciuta ed impiegata da circa 35 secoli, come sappiamo da antichi testi cinesi e dalla tradizione ippocratea. La storia della sua trasformazione è molto antica ed è legata alle vicende del latifondo e delle famiglie feudatarie calabresi: infatti le sue radici, tanto lunghe che si diceva arrivassero all’inferno, pur contribuendo ad azotare il terreno, dovevano essere estirpate prima di procedere a qualsiasi coltura. La loro raccolta, in un’economia strettamente dipendente dall’agricoltura, consentiva di sfruttare il terreno nell’anno di riposo della rotazione, dando lavoro ai propri contadini nonché a gruppi di immigrati stagionali provenienti da zone ancor più depresse. La gamma prodotta in queste terre comprende tutto quanto si può ricavare dalle radici di liquirizia: il semplice bastoncino di legno grezzo, i vecchi bastoni di liquirizia pura, le liquirizie pure dal profumo naturale o con aggiunta di aroma di anice o di menta, le liquirizie gommose profumate come le pure ed infine la serie dei prodotti di liquirizia confettata, dal classico “bianconero” al ricercatissimo “sassolino dello Jonio”. Esistono, poi, prodotti più fantasiosi, come il liquore, la grappa, la cioccolata, i torroncini, i tagliolini sempre alla liquirizia e, infine, l’acqua di colonia e lo shampoo-doccia alla liquirizia.
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