I sapori genuini della terra fertile e del mare pescoso sono gli indiscussi protagonisti della cucina proposta dall’isola di Ischia, veri e propri tesori del gusto, accompagnati da una millenaria tradizione legata al vino doc prodotto da vitigni nobili denominati Biancolella, Forastera, Rilla (per i vini bianchi); Guarnaccia e “Per’ e palummo”, variante locale del Piedirosso (per i rossi). L’instancabile lavoro dei pescatori fornisce ogni giorno prioritariamente spigole, saraghi, orate, piccoli tonni, gamberi, calamari, totani e aragoste. Il ricettario tipico di terra è viceversa legato al coniglio, che vive allo stato selvatico nei boschi (ricchi anche di funghi, more, corbezzoli), ed è allevato da secoli in fosse scavate nei fondi rurali o in gabbie. Non c’è famiglia o trattoria dove non si possa provare il “coniglio all’ischitana”, preparato con aglio, vino, pomodorini ed erbe aromatiche. Gli allevamenti di capre e pecore forniscono latte ma pochi formaggi, mentre quelli di maiali offrono gustosissimi insaccati. La cultura rustica è consolidata dalle coltivazioni di tutte le specie di vegetali, melanzane, zucchine, patate, carciofi, rucola, peperoni. Non mancano i legumi, piccoli e dalle intense virtù alimentari, quali lenticchie, cicerchie e fagioli, questi ultimi nelle curiose e rarissime varietà chiamate “zampognari”, dal colore rosso porporino, e “fascisti”, dalle sfumature nere. Il suolo vulcanico favorisce la crescita di pomodori, abitualmente raccolti a grappoli ed intrecciati l’uno sull’altro per formare i caratteristici “pendoli”, conservati in luoghi areati e asciutti.
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