L’area conosciuta come la provincia di Siracusa, comprende un territorio abitato da poco più di 400 mila abitanti, di cui circa 120 mila nel capoluogo, ma possiede così tanti patrimoni artistici e culturali da essere stata inserita dal 2005 nell’elenco dei luoghi Patrimonio dell’Umanità, congiuntamente alle necropoli rupestri di Pantalica, in una celebrazione a cui ha preso parte l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi e proprio qui, nel 2009 presso il Castello Maniace, si svolse il G8 per l’ambiente. Questa è in realtà la punta di un iceberg: citiamo per tutti Il museo Aretuseo dei Pupi, che mostra l’arte dell’Opera dei Pupi Siciliani, dichiarata dall’Unesco Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità.
Celebre per avere dato i natali ad Archimede, la città di Siracusa è molto legata a personaggi famosi del mondo dello sport: celebri in tutto il mondo sono le epiche imprese del sub Enzo Maiorca, ma Siracusa è anche la patria del titolato arbitro internazionale Concetto Lo Bello e relativo figlio Rosario, di alcuni pluridecorati pallanuotisti, quali l’allenatore Alessandro Campagna e i giocatori Paolo Caldarella e Anikò Pelle (nata in realtà in Ungheria ma divenuta cittadina locale), ma anche lo schermidore Stefano Barrera, il pattinatore Giuseppe Cantarella, il pugile Vincenzo Rossitto, l’atleta Giuseppe Gibilisco e la canoista Irene Burgo per sintetizzare un lista che in realtà continua oltre.
Impossibile parlare di tutte le amenità del territorio circostante Siracusa per cui noi, come di consueto, vi proponiamo alcuni spunti curiosi che potrebbero invogliarvi a saperne di più di questo affascinante territorio.
“Un corpo immerso
ARCHIMEDE DI SIRACUSA
in un fluido
riceve una spinta
dal basso verso l’alto
pari al peso del volume
di fluido spostato.”
5 PERLE DI SIRACUSA
- Il Teatro Greco
Fra le mete da non farsi mancare nella visita della città vi è il teatro Greco, costruito nel V secolo avanti Cristo, passato attraverso molte ristrutturazioni nei secoli successivi, oggi centro del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa, una delle attrazioni più visitate della Sicilia. A testimonianza delle molte culture passate per la Neapolis di Siracusa, non poteva mancare anche un Anfiteatro Romano, in parte scavato nella collina e in parte costruito con pietra locale estratta dalle latomie.
- Il Castello di Maniace
Il periodo svevo è rappresentato a Siracusa dal Castello Maniace, costruito sulla punta estrema dall’isola di Ortigia dall’imperatore Federico II di Svevia intorno al 1200, con una architettura che doveva farlo apparire come imprendibile e minaccioso, ai nemici che arrivavano dal mare. Oggi una passeggiata fra le torri e sui bastioni offre un’incredibile vista a quasi 360 gradi sul mare intorno alla città.
- Tempio di Apollo
Girando per Siracusa non ci si può far mancare una visita al tempio dorico di Apollo situato nel pieno centro di Ortigia. Il tempio è il più antico di tutta la Sicilia ed è stato trasformato, nel corso dei secoli, in una chiesa bizantina e una moschea araba, una chiesa normanna e persino una caserma spagnola.
- Castello Eurialo
Il Castello Eurialo fu costruito, probabilmente dal tiranno Dionisio, come opera di fortificazione della città. Si trova un po’ fuori dal centro della città ed è difficile da raggiungere, ma gode di una posizione spettacolare, che permette di ammirare un paesaggio fantastico.
- Latomia del Paradiso e Orecchio di Dionisio
Le latomie erano cave di pietra utilizzate, nell’antichità, come prigioni: se ne trovano molte a Siracusa e dintorni, ma la più famosa è certamente quella detta del “Paradiso”, che ospita il famoso Orecchio di Dionisio. Secondo la leggenda, fu scavata da Dionisio di Siracusa: grazie alla particolare forma della grotta, il crudele tiranno era in grado di ascoltare di nascosto i discorsi dei suoi nemici imprigionati. In effetti, la grotta vanta un’acustica eccezionale, e ogni suono ne risulta amplificato fino a 16 volte.
DOVE NACQUE IL GRIDO “EUREKA”
Questa è la formulazione del principio di Archimede di Siracusa (287 a. C. – 212 a. C.), noto più o meno a tutti, che spiega la ragione per cui alcuni corpi galleggiano mentre altri vanno a fondo. Si racconta che Archimede stava facendo il bagno quando, sentendo una spinta dell’acqua verso l’alto intuì la legge dei corpi galleggianti. Fu tale l’eccitazione del genio siracusano che, balzando fuori dalla vasca, si mise a correre nudo per le strade di Siracusa urlando in greco «eureka!»: ho trovato!
Ma cosa aveva trovato Archimede? Apparentemente era la legge in base alla quale un corpo fisico immerso in un fluido galleggia o meno, ma per il vero Archimede aveva trovato la soluzione a un problema più specifico, che gli aveva posto il re di Siracusa. Il sovrano Gerone aveva infatti commissionato ad un orefice una corona d’oro, ma sospettando di essere stato ingannato e che parte dell’oro fosse stato sostituito da metallo più vile, chiese aiuto ad Archimede il quale dimostrò facilmente, proprio grazie al suo celebre principio, che la corona e un lingotto d’oro, pur avendo lo stesso peso, avevano volumi differenti perchè fatti da materiali diversi e ricevevano quindi, una volta immersi nell’acqua, una spinta diversa verso l’alto.
Questa dimostrazione empirica svelò pertanto la frode e diede fama allo scienziato di Siracusa; in quanto all’artigiano… i libri non parlano del suo destino, ma possiamo facilmente immaginarlo!
Curioso notare come un bagno e una siesta, due momenti di puro ozio, sono i contesti nei quali vennero scoperte due importantissime leggi di fisica, la prima da Archimede e la seconda da Newton sotto l’ormai celeberrimo albero di mele. Se incontrerete un siracusano che sa “prendersi i suoi spazi” o “concedersi le giuste pause”, non stupitevi dunque se farà riferimento a questi celebri episodi storici.
GLI ABISSI DI SIRACUSA E IL SUO RE
«Per
conoscere
davvero il mare,
bisogna prima
conoscere la
propria anima
e il proprio
cuore.”»
In questa frase c’è l’essenza di Enzo Maiorca, il sub dei record siracusano, che ha segnato un’epoca, riscrivendo il limite delle immersioni subacquee in apnea. Morto a Siracusa, dove peraltro era anche nato, l’anno scorso a Novembre all’età di 85 anni, con la sua esistenza scavò un solco nella storia delle immersioni, a partire dalla sua prima maschera sub, che fu una protezione antigas da lui riciclata nel periodo postbellico.
Le sue epiche imprese lo portarono ad essere soprannominato il “Signore degli abissi”, avendo ottenuto e abbattuto più volte il record di immersione mondiale in apnea, durante una carriera costellata dai record: in assetto variabile partì da -45 metri nel 1960, per migliorarsi per ben 17 volte, l’ultima nel 1988, quando arrivò a toccare uno stupefacente -101 metri alla veneranda età (almeno per un essere umano sottoposto a uno sforzo così intenso) di 57 anni, mentre in assetto costante restano scolpiti nella storia di questa disciplina i -55 metri del 1979. «Il mare è stata la mia seconda casa – andava ripetendo, con orgoglio e nostalgia – io gli sono grato».
Famosi furono i suoi duelli con il francese nato a Shanghai, Jacques Mayol: una sfida che ispirò “Le grand bleu”, il film che Luc Besson realizzò nel 1988, ma che uscì in Italia solo nel 2002 a loro dedicato. Fra i tanti riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera, ricordiamo la Medaglia d’Oro al Merito della Marina per le gesta sportive e la difesa dell’ambiente, che gli è stata attribuita nel 2006 in quanto ispiratore dell’iniziativa “Sos Siracusa” per la tutela delle zone archeologiche, ma anche del paesaggio, marino e non del territorio siracusano.
Se amate le discipline subacquee, il mare della provincia di Siracusa è dunque uno dei luoghi al mondo, in cui vive una mitologia, che sempre vi accompagnerà nelle vostre immersioni.