Dal punto di vista scientifico, il pistacchio, il cui termine esatto è Pistacia vera, è un albero della famiglia delle Anacardiaceae. Può raggiungere un’altezza di ca. 12 metri e un’età di 300 anni.
È originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia e fu introdotto in Occidente dagli arabi. Le zone di coltivazione a rilevanza internazionale sono in Iran, in Turchia e California, ma a detta di tutti gli esperti è in Italia, dove è solo una coltivazione di nicchia, che si trova la specialità migliore: i pistacchi di Bronte, alle pendici dell’Etna, sono infatti un fiore all’occhiello della cultura alimentare italiana, apprezzati dai gastronomi di tutto il mondo.
La peculiarità del pistacchio brontese è il colore uniformemente verde vivo della sua pasta, nonché la sua pronunciata aromaticità, per cui è privilegiato nella manifattura dei torroni, dei prodotti dolciari e dei gelati, ma soprattutto nella lavorazione delle carni insaccate di gran pregio e nella gastronomia di alta classe. La cittadina di Bronte, che conta quasi 20.000 abitanti, si estende alle pendici occidentali dell’Etna, a 54 km in direzione nordovest da Catania: è nel suo centro storico che ogni anno, nel mese di settembre, si svolge la famosa Sagra del Pistacchio.
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