Gastronomia alla Rossini
La popolarità di Gioachino Rossini è legata alla musica, non sono molti invece a conoscere un aspetto che fu anch’esso preponderante nella sua vita: la passione per la buona cucina.
Nelle sue biografie, spesso si racconta che da bambino faceva il chierichetto per bere il vino della messa, o che in giovinezza aveva spesso problemi di denaro, perché non sapeva resistere alla tentazione di ristoranti o vini eccellenti. Tra i piatti preferiti dal compositore ci sono i cosiddetti Maccheroni alla Rossini, ma la più celebre tra le sue specialità sono probabilmente i Tournedos alla Rossini. La leggenda racconta che il nome di questo piatto sia dovuto al fatto che il maggiordomo del compositore fosse costretto a “tourner le dos” ai commensali per nascondere il segreto della lavorazione finale di questa ricetta ideata dal celebre cuoco Marie-Antoine Carême con la complicità e supervisione di Rossini. Nel periodo di vita a Parigi, la sua bella casa veniva frequentata da politici, intellettuali e artisti, come Dumas, Liszt, Verdi e per loro il maestro “scriveva” armonie culinarie fatte di “accordi corali” cui contribuivano agricoltura e gastronomia di mezza Europa. Da Napoli si faceva inviare i maccheroni, da Siviglia i prosciutti, da Gorgonzola il formaggio, da Milano il panettone. In quegli anni Rossini incrociava magistralmente i gusti francesi con quelli italiani e dopo avere smesso di comporre, dedicò i trentanove anni di vita che seguirono soprattutto in campo gastronomico.