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Ancona a tavola

Ecco alcune perle della tradizione enogastronomica della provincia di Ancona, rigidamente in ordine alfabetico, non riuscendo a preferirne una rispetto all’altra:
Brodetto all’anconitana: ottima seconda portata nonché piatto unico estivo, il brodetto è una caratteristica zuppa di pesce che la tradizione impone essere realizzato con 13 diverse qualità di pesce della zona. La ricetta originale è probabilmente è uno dei segreti maggiormente custoditi ad Ancona e dintorni.
Mosciolo: si intende il mitilo pescato nella zona di Portonovo di Ancona e precisamente nel tratto di mare che va da Pietralacroce ai Sassi Neri di Sirolo. Comunque venga gustato, è assolutamente delizioso e si distingue dalla cozza di allevamento sia per la ricchezza di concrezioni, sia per il tipico profumo di mare.
Paccasassi: conosciuto anche come finocchio marino, è un’erba succulenta che, come dice il nome, vive nelle spaccature degli scogli marini. I paccasassi sono adatti ad accompagnare il pesce, ma anche per arricchire la pasta all’aglio e olio e, uniti a pezzetti di pecorino fresco, per preparare la pizza dorica.
Stoccafisso all’anconitana: è da molti considerato il simbolo delle tradizioni gastronomiche di Ancona, celebrato da manifestazioni ricorrenti nell’anno e tutelato da una apposita accademia. Caratterizzato da un delizioso profumo, da una lunghissima cottura, dalla presenza di patate in pezzi grossi e da una grande abbondanza di vino ed olio di frantoio.
Vincisgrassi: è una sorta di lasagna particolarmente ricca di ingredienti, preparata in occasioni festive. Descritti per la prima volta da Antonio Nebbia nel “Il Cuoco Maceratese” (1783), non sono caratterizzati da una vera ricetta originale, perché ogni marchigiano ha introdotto personalissime variazioni, che però non hanno alterato l’armonia dei sapori di questa pasta al forno.
Vino: il rosso cittadino naturalmente è il Rosso Conero, un DOC di antichissima tradizione, che ha come base il vitigno Montepulciano. Le vigne che producono il Rosso Conero sentono l’aria del mare: sono dislocate nelle colline del Parco del Conero. Il vino bianco più famoso in città è senz’altro il Verdicchio, un DOC ottenuto dal vitigno omonimo proveniente dai castelli di Jesi o dalla zona di Matelica. Anche il Bianchello, giallo, delicato al fiuto,secco al gusto, è molto apprezzato e va bevuto entro il primo anno di invecchiamento.

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