
Una delle tendenze che spopolano, ormai da anni, è quella di fotografare i piatti al ristorante prima di degustarli, o anche la versione privata, che si manifesta invadendo i social network con la propria ultima creazione culinaria, realizzata sia per scopi professionali, o anche solo per diletto, nella cucina di casa.
È una moda dilagante ed ecco perché, puntuale come sempre, è piovuto dal cielo il termine anglosassone che identifica quella che è diventata una vera e propria mania, il food selfie.
I dati parlano chiaro, infatti già 5 anni fa, le indagini nel mondo Horeca dimostravano che un terzo degli italiani posta foto dei piatti serviti al ristorante o preparati in cucina, un fenomeno che ha continuato a crescere a dismisura.
Nei nostri giorni, è diventata cosa normale vedere molti commensali impugnare il proprio smartphone per immortalare piatti e ambienti prima di iniziare a mangiare, un rituale inizialmente riservato solo a eventi speciali, ma che ormai è diventato una pratica abituale anche durante una cena casual.
Il fenomeno è stato inizialmente apprezzato e sostenuto soprattutto dai gestori dei locali, inorgogliti da tanto entusiasmo da parte della propria clientela, ma il dilagare di questa consuetudine in modo incontrollato, ha sollevato una serie di discussioni tra chef, ristoratori e clienti: è corretto limitare o addirittura vietare le fotografie nei ristoranti?
Negli ultimi anni, si è assistito ad alcuni casi clamorosi, in cui importanti ristoratori hanno fatto assoluto divieto di fotografare i piatti nelle proprie attività, soprattutto perché, in alcuni locali di prestigio, le persone non si limitavano ad utilizzare il proprio smartphone, ma si presentavano con tanto di macchine fotografiche professionali e cavalletti, trasformando il tavolo in un vero e proprio set, disturbando spesso la quiete dei commensali adiacenti.
In questo genere di locali, nei quali la qualità e la presentazione dei piatti sono particolarmente sentite, fotografare un piatto prima di mangiarlo può compromettere la temperatura e, di conseguenza, il gusto e la concezione originale dello chef.
In generale, molti chef sono particolarmente orgogliosi e talvolta gelosi delle proprie creazioni, per cui la possibilità di essere copiati o replicati senza autorizzazione è per loro fonte di concreta preoccupazione.
La nuova sfida per i cuochi potrebbe divenire dunque quella di preparare pietanze così gradevoli alla vista, da impedire ai propri clienti di resistere alla tentazione di degustarli, dimenticando di fotografarli.
Il dibattito è aperto: ritenete il food selfie nel vostro locale un fenomeno positivo o sgradevole?