Quest’anno il mese di febbraio terminerà il giorno 29, un evento che avviene solo una volta ogni 4 anni e che racchiude in sé un po’ di storia, un pizzico di fascino e molto mistero.
Cominciamo dall’inizio: come si fa a sapere se un anno è bisestile?
È molto facile, basta controllare se le ultime 2 cifre formano un numero divisibile per 4: il 2012, ad esempio, è stato un anno bisestile poiché 12 è un numero divisibile per 4, così come lo è il 2024 e il prossimo sarà il 2028.
Non tutti ricordano forse quando e come è nata questa bizzarra consuetudine.
Alla base di questa necessità sta il fatto il periodo impiegato dal nostro pianeta per ruotare attorno al sole è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Dal momento che 48 minuti e 45 secondi sono all’ incirca un’ora, aggiungendo un’altra ora a queste 5 diventano 6, che moltiplicate per 4 anni giustificano l’aggiunta di un giorno con tale cadenza e quindi la presenza dell’anno bisestile.
Dopo alcuni aggiustamenti correttivi nell’epoca dell’Impero Romano, fu Gregorio XIII a decretare la formula attualmente in vigore e così questa consuetudine iniziò nel 1584, 2 anni dopo l’introduzione del calendario gregoriano.
Una regola che ha impatto principalmente per i nati il giorno 29 febbraio dell’anno bisestile, che si stimano essere circa 5 milioni nel mondo, che possono festeggiare il compleanno nel momento corretto ogni 4 anni, scegliendo quindi il 28 febbraio o il 1° marzo nei 3 intermedi.
Nel mondo anglosassone, coloro che nascono in questo giorno, vengono definiti “leapers”, perché negli anni bisestili le date dopo il 29 febbraio cadono di due giorni della settimana più avanti rispetto all’anno precedente anziché di uno solo e da qui nasce il termine di “leap year“, traducibile come “anno del salto”.
È un problema più serio di quanto sembri, al punto che in Italia è stato emanato un decreto sulla semplificazione, il 9 febbraio 2012, che prevede, in merito alle “Disposizioni in materia di scadenza dei documenti d’identità e di riconoscimento”, una validità fino alla data corrispondente al giorno e mese di nascita del titolare, immediatamente successiva alla scadenza che sarebbe altrimenti prevista per il documento medesimo. Per questo motivo, i nati il 29 febbraio ricevono una carta d’identità che ha validità di 14 anni, anziché 10 anni.
Una delle tradizioni più curiose legate a questa giornata è il “Bachelor’s Day”, traducibile in italiano come “giorno dello scapolo”, una tradizione irlandese che concede alle donne di proporre matrimoni agli uomini in questo particolare giorno. In linea teorica la proposta non può essere rifiutata, ma se avviene, l’uomo è tenuto a comprare alla donna un abito o 12 paia di guanti, uno al mese per un anno, al fine di coprire la mano della fanciulla priva di anello e rimediare così all’imbarazzo arrecato.
Tra i personaggi celebri nati in questo giorno possiamo ricordare Gioacchino Rossini, Papa Paolo III, il pittore Balthus e un curioso personaggio, la Lepre Marzolina, creata da Lewis Carroll nel romanzo Alice nel Paese delle Meraviglie, che esordisce con l’inseparabile Cappellaio Matto nella famosa scena del festino del tè (o del non compleanno), tradotta dal doppiaggio italiano del film di Walt Disney “Alice nel Paese delle Meraviglie” del 1951 come “Leprotto Bisestile”.
Il giorno in più non è per tutti un vantaggio: i carcerati che vengono condannati ad un anno di galera durante un anno bisestile dovranno farsi un giorno in più rispetto agli altri galeotti e in diversi Paesi vige la regola che la paga è uguale agli altri mesi e il giorno in più non viene considerato.
Un giorno in più in cui la gente esce e va a consumare fuori casa? Certo, possiamo vederla anche così, o preparare un piatto speciale proprio per questo giorno e invitare i nostri clienti a trasformare un giorno nato solo per un’esigenza scientifica, in una buona occasione per fare festa.