Una tra le cose più belle da fare quando si decide di visitare Bari è dedicare il giusto tempo per passeggiare tra le vie della città vecchia, pervasi da inebrianti profumi di cucina che vi rimanderanno sicuramente al pensiero della nonna e a quei sapori di una volta ormai persi in annebbiati ricordi. A prescindere dalla presenza di numerosi ristoranti, trattorie, enoteche e osterie presenti sul territorio, va detto che ogni singola abitazione della città vecchia rappresenta un piccolo patrimonio dell’umanità e rappresenta il cuore della tradizione fatta di esperienza e passione tramandata da generazioni. Il segreto della cucina di Bari, come d’altra parte di tutta quella pugliese, è costituito dall’uso di prodotti semplici e genuini, dall’attenzione al binomio sapore e benessere, che porta a realizzare semplici e squisite ricette famose spesso anche molto al di là del territorio locale. Una delle tendenze moderne è quella dello street food, una vocazione naturale di Bari ben prima che questo approccio diventasse un fenomeno glamour e quindi, pur sapendo di fare un torto alla cucina barese e chiedendo scusa alle celeberrime cime di rapa, vi vogliamo parlare di quelle specialità che costituiscono la base del cibo di strada, pur essendo spesso uno ghiotto stimolo per piatti che possono essere degustati seduti con forchetta e coltello. Potremmo mai iniziare la nostra escursione gastronomico da un punto diverso dalla focaccia barese? Assolutamente no! Unta, untissima, soffice al punto giusto, con pomodori pelati e olive, spolverata di origano profumato, si presenta umida al suo interno e decisamente croccante ai bordi. La tentazione di fare un confronto con la focaccia ligure, magari proprio quella di Recco, è comprensibile, ma sarebbe un errore: la focaccia è una forte rappresentazione della cultura del territorio e quindi è giusto che le interpretazioni siano diverse a seconda del luogo in cui la si degusta, senza bisogno di fare classifiche che non hanno ragion d’essere. Un altro classico è il panzerotto, mezzelune di pasta ripiene di pomodoro e mozzarella, se si sceglie la versione classica, fritte in olio bollente: uno spuntino goloso prima di provare le altre delizie della città, ma che può costituire un vero e proprio pasto. Sicuramente da assaggiare anche le versioni farcite, prima fra tutte quella con carne macinata, cime di rapa e mozzarella. Una curiosità meno nota, ma altrettanto deliziosa, sono le sgagliozze, piccoli quadrati di polenta che, come buona parte dei cibi preparati in Puglia, vengono fritti in olio di semi di arachide, poi salate e messe in cartocci da passeggio. Non potete però lasciare Bari senza avere provato le popizze, che in altre parti della Puglia prendono il nome di pettole: siamo di fronte a gustose frittelle tonde di pasta lievitata che possono essere gustate da sole, oppure accompagnate da salumi, formaggi e verdure sottolio e sottaceto, divenendo facilmente un antipasto vero e proprio. È curioso il fatto che nel periodo natalizio si mangiano anche nella versione dolce, ricoperte di zucchero. Per chi non è ancora sazio possiamo consigliare ancora il pan briosche, magari con prosciutto e formaggio, il maritozzo, che qui è una brioche ricoperta di tanto zucchero e il pesce crudo: ricci, cozze, calamari, polpi e seppie, venduti appena pescati per goderne il vero sapore di mare. E dopo? Beh, poi si fa trekking, sia per ammirare le innumerevoli testimonianze d’arte e cultura di Bari Vecchia, ma anche per smaltire, almeno in parte, le calorie assorbite con tutti questi prelibati assaggi.
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