Segnaliamo 2 notizie comparse in questi giorni sul web riguardanti il Made-in-Italy e la sua salvaguardia che potrebbero esservi sfuggite, nell’intenso traffico di comunicazioni online che caratterizza i tempi moderni.
La prima è relativa alla pubblicazione dei risultati di uno studio che misura ogni anno la popolarità dei marchi.
La ricerca, elaborata utilizzando la Piattaforma di Accelerazione di Consumer Intelligence™ di Talkwalker, insieme a Hootsuite, ha analizzato 1.500 brand nei differenti paesi del mondo, per un totale di 2,6 miliardi di conversazioni (nel periodo luglio 2021 – marzo 2022) su social media, news, blog, forum e altri canali d’interazione. Love Brands misura la capacità e la dedizione dei marchi nello stabilire una vera e propria relazione emotiva con i propri consumatori e, a valle del processo, ha generato la classifica mondiale Top50 e le Top10 dei paesi, Italia inclusa, in cui è stata condotta la rilevazione.
L’azienda italiana Illy si è piazzata al secondo posto nel Love Brands mondiale, un risultato mai ottenuto da un marchio tricolore, superata solo Asics. Lasciando molto indietro marchi noti Bosch (19°), Palmolive (20°), Nescafé (22°), L’Oreal (29°), Adidas (45°). Il secondo brand italiano in classifica è 23°, si tratta di Dolce & Gabbana, mentre al 32° posto troviamo Missoni e al 36° Alfa Romeo. Per Illy un ottimo risultato anche nella Top10 italiana dove occupa il terzo posto dietro alla vincente Aprilia e ad Abarth.
Volete conoscere gli altri brand della TOP 10? Li trovate qui.
La seconda notizia riguarda il Report 2021 sull’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi con i dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e contraffazioni ai danni del made in Italy agroalimentare e dei consumatori e per il contrasto alla criminalità agroalimentare.
I dati rilevano un’intensa attività: sono stati oltre 60mila i controlli, 955 gli interventi fuori dei confini nazionali e sul web a tutela delle Indicazioni Geografiche, 5,5 milioni di kg di merce sequestrata, per un valore di oltre 9 milioni di euro. Su 33.404 operatori ispezionati e 62.316 prodotti controllati, le irregolarità hanno riguardato l’11,6% dei prodotti e il 9,0% dei campioni analizzati. Dati che confermano come la qualità dei nostri prodotti sia salvaguardata da un efficace sistema di controlli.
L’Italia piace, ma va assolutamente difesa.